giovedì 31 marzo 2016

ABDESLAM sarà estradato in FRANCIA



BRUXELLES, 31 marzo - Un tribunale di Bruxelles ha approvato l'estradizione in Francia di Salah Abdeslam, un sospetto in attacchi Parigi di novembre. Abdeslam, che è stato arrestato all'inizio di questo mese, nel centro di Bruxelles, aveva accettato di essere trasferito in Francia,
Il ventiseienne era stato arrestato dopo essersi apparentemente nascosto nella capitale belga per più di quattro mesi. Il suo arresto, in un'operazione di polizia drammatico, è venuto quattro giorni prima degli attentati di Bruxelles che hanno ucciso 32 persone.
Le autorità belghe e francesi saranno ora riflettere su come andare avanti con l'estradizione, dice l'ufficio del procuratore federale. Tuttavia, il trasferimento può richiedere diverse settimane perché Abdeslam - un cittadino francese, nato in Belgio - deve essere interrogato anche in connessione con gli attentati di Bruxelles.
La polizia ritiene che la stessa rete militante fosse dietro gli attacchi di entrambe le città.
Dopo il suo arresto, Abdeslam è stato inizialmente interrogato sul suo presunto ruolo negli attacchi di Parigi. Ma dopo gli attentati suicidi della scorsa settimana nella capitale belga, ha poi esercitato il suo diritto al silenzio.
"Come Salah Abdeslam aveva dichiarato di accettare di essere trasferiti in Francia, un magistrato federale ha preso la sua dichiarazione formale oggi", ha detto l'ufficio del procuratore. "Il trasferimento è possibile".
In precedenza, un avvocato per Abdeslam, Cedric Moisse, ha detto che il suo cliente aveva lasciato cadere la sua obiezione iniziale per essere estradato. "Lui vuole cooperare con le autorità francesi", ha aggiunto.

MARINO dice che non si candiderà a sindaco. RENZI: la Guidi è indifendibile


ROMA, 31 marzo - "Vi chiedo di scegliere insieme un uomo o una donna che non sia io, che 
possa guidare la città di Roma, vincere le elezioni e continuare il lavoro fatto". Così l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino ai suoi supporter che hanno accolto con delusione l'annuncio. "Sono dispiaciuto che le cose siano andate così", ha affermato dal canto suo l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
Immediate le reazioni alle dimissioni del ministro Federica Guidi, con il M5s che punta il dito anche contro il ministro Maria Elena Boschi. "Come la Guidi - sostiene il capogruppo Cinquestelle in Senato Nunzia Catalfo - ha le 'mani sporche di petrolio': come si evince dalle intercettazioni, lei stessa fu d'accordo nell'inserire l'emendamento incriminato nella Legge di Stabilità e in ogni caso il maxi emendamento finale porta la sua firma".
Per il premier Matteo Renzi la posizione del ministro Federica Guidi è "indifendibile". E fonti di maggioranza spiegano che "è gravissimo che Federica non ci avesse detto chi fosse e che cosa facesse il fidanzato". E per questo da Palazzo Chigi è stato fatto capire alla titolare del Mise che avrebbe dovuto dare tempestivamente le dimissioni.

Morta l'archistar Zaha Hadid




MIAMI, 31 marzo - L'architetta iracheno-britannica Zaha Hadid, celebre per i progetti futuristici tra cui lo stadio del nuoto dei giochi olimpici di Londra, e' morta di infarto a Miami. Aveva 65 anni.
Nata e cresciuta a Baghdad, la Hadid era stata la prima donna a vincere il prestigioso premio Pritzker, considerato il Nobel dell'architettura, e nel Regno Unito la Medaglia d'Oro del Royal Institute of British Architects. Aveva studiato a Beirut e a Londra. I suoi riconoscibili edifici, progettati in uno studio apparentemente modesto nel quartiere 'hip di Clerkenwell a Londra, erano commissionati in tutto il mondo.

CALCUTTA, crolla cavalcavia, 21 morti, 150 sepolti vivi

CALCUTTA, 31 marzo - Un cavalcavia parzialmente costruito è crollato a Calcutta, in India. Il bilancio provvisorio conta almeno 21 morti, ma il numero sembra destinato ad aumentare, dato che testimoni oculari hanno riferito di "almeno 150 persone sotto il cavalcavia al momento del crollo". Polizia, soccorritori e passanti hanno lavorato per ore tentando di sollevare lastre di cemento e acciaio dalla strada sottostante. La nostra priorità, ha spiegato il direttore generale della Forza nazionale di risposta ai disastri (Ndrf), O.P. Singh, , "ora è quella di soccorrere quanti sono ancora vivi sotto le macerie del centinaio di metri di cavalcavia crollato". A questo fine, ha precisato, "sono state chiamate forze dell'esercito".

La chiusura debole della BORSA causata dal settore bancario


MILANO, 31 marzo - Piazza Affari debole con buona parte del settore bancario, che è scivolato ancora pesantemente: l'indice Ftse Mib ha concluso in calo dell'1,41% a 18.116 punti, l'Ftse All share in ribasso dell'1,26% a quota 19.786. Tra i titoli principali, il Banco popolare ha perso il 6,4% poco sopra quota sei euro, Mps il 4,1% a quota 0,50, Ubi il 3,9%, Bpm il 3,8%, Bper il 3,1%, Unicredit tre punti percentuali netti a 3,17 euro. Nel settore, i titoli migliori sono stati Azimut (+2,1%), Anima (+2%) e Mediolanum (+1,6%), con Intesa SanPaolo che ha concluso in positivo dello 0,6%. Negli altri comparti Luxottica ed Exor hanno perso il 3,1%, Enel il 2,5% ed Eni l'1,6% in una giornata nella quale il prezzo del petrolio ha ancora faticato a tenere. Debole Mediaset (-1,3%) e cauta Telecom, che ha perso lo 0,6%.
Giornata con prevalenza di vendite sui mercati azionari europei: il peggiore è stato quello di Madrid, che ha perso l'1,6%, con Milano che ha ceduto l'1,4%.
Debole anche Parigi (-1,3%), con Francoforte in calo dello 0,8% Londra dello 0,4%.

Indagine del VATICANO sulla ristrutturazione del suoerattico di Bertone


ROMA, 31 marzo - Il Vaticano conferma l'apertura dell'indagine per i finanziamenti della ristrutturazione dell'attico dell'ex Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone. "Sono indagati Giuseppe Profiti e Massimo Spina", riferisce il vice direttore della sala stampa vaticana, Greg Burke, confermando quanto anticipato dall'Espresso. L'accusa sarebbe di appropriazione indebita per i due ex manager del Bambino Gesù. "Il cardinale non è indagato", precisa il portavoce riferendosi a Bertone.
"Il cardinal - afferma in una nota l'avvocato Michele Gentiloni Silverj, legale del porporato - ribadisce di non aver mai dato indicazioni, o autorizzato, la Fondazione Bambino Gesù ad alcun pagamento in relazione all'appartamento da lui occupato e di proprietà del Governatorato". 

SCANDALO SCORIE PETROLIFERE, il ministro GUIDI si è dimessa


ROMA, 31 marzo - La ministra Federica Guidi si è dimessa.  "Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese". E' quanto scrive la Guidi nella lettera inviata al presidente del Consiglio Matteo Renzi con la quale si dimette dal governo.
"E poi dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d'accordo anche 'Mariaelena', quell'emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte": così la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi disse al telefono al compagno, Gianluca Gemelli, a proposito dell'emendamento che il governo stava per inserire nella Legge di Stabilità relativo ai lavori per il centro oli della Total in contrada 'Tempa rossa', a Corleto Perticara (Potenza), nei quali Gemelli stesso aveva interesse essendo alla guida di due società del settore petrolifero. L'intercettazione è agli atti dell'inchiesta della magistratura di Potenza sullo smaltimento dei rifiuti legati alle estrazioni petrolifere.
Guidi, che non è indagata nell'inchiesta, alla domanda del compagno - per il quale il gip di Potenza ha rifiutato l'arresto - "se la cosa riguardasse pure i propri amici della Total", clienti di Tecnimont, "quindi anche i miei amici", replicò - dopo aver fatto riferimento al benestare della ministra Maria Elena Boschi - secondo quanto annotato nell'ordinanza del giudice: "Certo, capito?. Certo, Te l'ho detto per quello". Subito dopo il colloquio con la Guidi, Gemelli telefonò al dirigente di una società petrolifera e lo informò dell'emendamento "che avrebbe sbloccato Tempa rossa: La chiamo per darle una buona notizia", disse al suo interlocutore.
Il gip del Tribunale di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli, ha rigettato la richiesta di arresto di Gianluca Gemelli - compagno del Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi - nell'ambito dell'inchiesta (nella quale il Ministro non è indagata) che stamani ha portato ai domiciliari cinque dipendenti dell'Eni con l'accusa di traffico illecito di rifiuti al centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni.
Gemelli, alla guida di due società che lavorano nel settore petrolifero, è indagato per concorso in corruzione e per millantato credito. La prima accusa si riferisce all'affitto di alcune case a Corleto Perticara (Potenza), dove si sta realizzando il centro oli della Total, per i dipendenti delle società di Gemelli che avrebbero lavorato nella zona. La seconda accusa è relativa alla promessa di "vantaggi patrimoniali" che Gemelli si sarebbe fatto promettere per garantire, grazie al suo rapporto col Ministro, lavori nella costruzione del centro oli.
I cinque funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni - dove viene trattato il petrolio estratto in Val d'Agri - sono stati posti agli arresti domiciliari dai Carabinieri per la tutela dell'ambiente perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di "attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti".
  
   I Carabinieri hanno eseguito anche un'ordinanza di divieto di dimora nei confronti di un dirigente della Regione Basilicata. I provvedimenti cautelari - emessi dal gip del Tribunale di Potenza nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia - sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Roma, Chieti, Genova, Grosseto e Caltanissetta. 
   Due decreti di sequestro sono stati eseguiti dai Carabinieri stamani nel centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni, con possibili conseguenze sulla produzione di petrolio in Val d'Agri, dove si trovano giacimenti di idrocarburi di interesse nazionale. Lo si è appreso da fonti investigative e sindacali. Interpellata, Eni non commenta e spiega che i legali del gruppo stanno analizzando la situazione: quando il quadro sarà completo verranno forniti commenti. Il gruppo sottolinea di stare collaborando con la magistratura.

LIVORNO, l'infermiera ha ucciso i 13 pazienti con "bombe" di eparina

LIVORNO, 31 marzo - Per  l'infermiera professionale arrestata dal Nas dei carabinieri l'accusa è di omicidio volontario di 13 pazienti ricoverati nell'ospedale di Piombino. Avrebbe particato iniezioni letali, non per fini terapeutici, del farmaco anticoagulante 'Eparina' che, soprattutto in alcuni casi, avrebbero provocato la morte dei degenti. Il farmaco avrebbe causato rapide, diffuse e irreversibili emorragie con decessi conseguenti. Le analisi hanno riscontrato concentrazioni di Eparina di anche 10 volte sopra la norma.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'infermiera è stata disposta dal gip del Tribunale di Livorno Antonio Pirato. Secondo le indagini, l'infermiera è ritenuta responsabile del reato di omicidio volontario continuato, avvenuto negli anni 2014 e 2015, di 13 pazienti tutti ricoverati, a vario titolo e per diverse patologie, presso l'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale civile di Piombino.
Dopo l'arresto l'infermiera è stata trasferita nel carcere di Pisa. La donna, 55 anni, originaria di Savona da una famiglia piemontese, era in Toscana dall'inizio degli anni '80.
I pazienti deceduti sono uomini e donne di età fra i 61 e gli 88 anni. Secondo il Nas, in molti casi avevano patologie per cui la somministrazione di Eparina non rientrava nelle possibili terapie. Sui 13 decessi 12 sono attribuiti a "scoagulazione del sangue", uno ad arresto cardiaco. I 13 decessi hanno alterato le statistiche dell'ospedale di Piombino e sono stati registrati tra il 2014 e il 2015: 19 gennaio, 27 giugno, 22 settembre, 2 ottobre, 24 novembre, 26 novembre, 20 dicembre, 28 dicembre del 2014; 9 gennaio, 11 marzo, 1 luglio, 9 agosto, 29 settembre nel 2015.

Sospetto jihadista fermato a Fiumicino. Infiltrati ISIS a ZAVENTEM

ROMA, 31 marzo - Un uomo di nazionalità libanese è in stato di fermo all'aeroporto di Fiumicino dopo essere stato bloccato per un normale controllo dalla Polizia di frontiera. L'uomo è risultato segnalato come appartenente ad una sospetta cellula terroristica. Sono in corso ulteriori indagini da parte della Polizia di frontiera per stabilire ulteriori dati sull'identità del passeggero.
Per quanto riguarda le indagini in Belgio, è emerso che nel personale dell'aeroporto di Zaventem ci sarebbero dei simpatizzanti dell'Isis nonché delle 'spie' inviate dallo Stato islamico mesi fa per testare la sicurezza dello scalo. L'accusa viene dalla polizia dell' aeroporto, che ha scritto una lettera aperta alle autorità, secondo quanto riporta il sito online di Het Belang Van Limburg. Sarebbero almeno 50 i simpatizzanti Isis in servizio nello staff di Zaventem, secondo la polizia che ha "continuamente denunciato la mancanza di sicurezza, ma nessuno ha ascoltato". Tali persone erano note perché erano andate in Siria, e ora lavorano alla gestione dei bagagli, alle pulizie e ai duty free, lamentano i servizi di sicurezza.
Intanto si apprende che Salah Abdeslam è pronto a collaborare con le autorità francesi e non si oppone all'estradizione. Lo ha detto il suo avvocato oggi annunciando il rinvio al pomeriggio dell'udienza del tribunale di Bruxelles sulla richiesta di estradizione avanzata dalla Francia.

La BORSA amplia il calo (2,12%), spinta giù da Mps e Banco Popolare


MILANO, 31 MARZO - Amplia il calo Piazza Affari dopo appena un'ora di scambi. L'indice Ftse Mib cede il 2,12% a 17.987 punti, frenato ina particolare da Mps (-6,27%) e Banco Popolare (-6,35%) dopo un congelamento al ribasso, che colpisce ora Bpm (-0,8% teorico). Mps sconta il taglio della raccomandazione a 'neutral' da parete di Bofa-Merril Lynch, mentre Hsbc ha confermato le proprie raccomandazioni su Banco e Bpm.

DUISBURG (Germania), esplosione su una nave cisterna, due morti e un disperso


DUISBURG, 31 marzo - Porto a Duisburg ore 8:40: una grande esplosione. Un incendio è scoppiato su una nave e due persone sono state uccise. Gli uomini erano stati gettati fuori dall'imbarcazione dalla forza dell'esplosione dalla nave. La ricerca di altre vittime continua. Un uomo è ancora mancante.
La causa dell'incendio non è ancora chiara.Il fuoco è stato poi spento dai vigili del fuoco con una operazione su larga scala. "Ci sono 50 squadre di soccorso sul posto", ha detto un portavoce E' intervenuto anche un elicottero della polizia. L'incendio è scoppiato su una nave cisterna nel parco di Meidericher Shipyard, 

KENIA, abbattuto un leone fuggito da un parco a NAIROBI

Mohawk poco prima di essere ucciso (sotto)

NAIROBI (Kenia), 31 marzo - I ranger del Kenya hanno ucciso un leone che si era avventato su un uomo in mezzo alla folla dopo essere fuggito da un parco nella capitale Nairobi.
L'uomo, che è stato ricoverato in ospedale con profonde lacerazioni e contusioni, si era unito centinaia di spettatori che avevano circondato l'animale.
La morte di Mohawk, un maestoso grande animale di 13 anni, così chiamato per la forma della sua criniera nera, ha scatenato una levata di scudi tra i keniani. I cittadini utilizzando l'hashtag  chiedono perché i rangers non lo hanno invece sedato.
Il portavoce del Kenya Wildlife Service Paul Udoto ha detto che il leone era fuggito dal Parco Nazionale di Nairobi ieri ed era finito nella città di Isinya, 12 miglia di distanza.
    Squadre veterinarie si erano dirette a Isinya dopo essere state avvertite.  Ma il rumore e la confusione degli astanti ha agitatol'animale, spingendolo ad attaccare l'uomo. Al fine di salvare vite umane, i rangers hanno sparato a morte prima che i veterinari arrivassero  ​​con i tranquillanti, ha detti Udoto.
    "Questa azione è stata presa come ultima risorsa, dopo una escalation della situazione e la preoccupazione per la sicurezza pubblica", ha detto il Kenya Wildlife Service.
    Il Parco Nazionale di Nairobi ha registrato parecchie fughe di leoni nelle ultime settimane . Tutti tranne Mohawk sono stati ricatturati vivi.
    In un altro incidente di questo mese, un leone fuggito da un parco aveva sbranato un uomo su una strada trafficata della capitale.


    BORSA, avvio negativo: -0,71%




    MILANO, 31 marzo - Avvio di seduta negativo per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib cede lo 0,71% a 18.245 punti. Nessun titolo positivo tra le blue chips. Scivolano Saipem (-1,54%), Cnh (-1,54%) e Luxottica (-1,44%), tiene Ferrari (-0,03%). Avvio debole per le principali Borse europee. Parigi cede lo 0,78% a 4.409 punti, Francoforte lo 0,54% a 9.992 punti e Londra lo 0,2% a 6.190 punti.
       

    "Sconsiglio" dell'AUSTRALIA ai suoi cittadini: evitate ISTANBUL e ANKARA


    CANBERRA (Australia), 31 marzo - Il governo australiano ha sconsigliato oggi ai suoi cittadini di viaggiare verso le città turche di Ankara e Istanbul a causa della minaccia terroristica.
    Gli avvertimenti di viaggio accentuate fanno seguito alla morte di oltre 80 persone in quattro attentati suicidi separati nelle due città di quest'anno, ha detto il ministro degli Esteri Julie Bishop.
    Gli australiani sono invitati a "riconsiderare la necessità di viaggiare" in queste città: è il secondo più alto grado di avvertimento di pericolo su una scala di quattro livelli.
    "I gruppi terroristici continuano a minacciare nuovi attacchi, rivolti anche ai turisti e agli occidentali", ha detto in un comunicato il ministro.
    L'allarme arriva mentre migliaia di australiani si preparano a recarsi nella penisola di Gallipoli in Turchia per commemorare l'anniversario dello sbarco delle truppe di Australia e Nuova Zelanda  in una invasione sfortunata il 25 aprile 1915, durante la prima guerra mondiale
    Bishop ha detto che il governo australiano non era a conoscenza di una minaccia specifica per i servizi programmati nella penisola.Gli australiani che viaggiano in questa occasione dovrebbero comunque ridurre al minimo qualsiasi momento di transito in Istanbul e Ankara.

    PIOMBINO, in carcere un'infermiera, avrebbe ucciso 13 pazienti

    PIOMBINO (Livorno), 31 marzo - Un'accusa pesante quella che ieri sera ha portato all'arresto un'infermiera professionale dell'ospedale di Piombino. La donna, secondo le indagini condotte dai carabinieri del Nas, avrebbe ucciso 13 pazienti. La morte dei ricoverati è avvenuta negli anni 2014 e 2015. Tutti i pazienti, a vario titolo e per diverse patologie, erano degenti l'Unita' Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale civile di Piombino. L'operazione, denominata "Killer in corsia" si è conclusa nella tarda serata di ieri con l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Livorno Antonio Pirato nei confronti dell'infermiera. Eseguito anche un decreto di perquisizione. 

    TRIPOLI, tensione, sparatorie, scontri dopo l'arrivo via mare del nuovo governo


    TRIPOLI, 31 marzo - La tensione resta alta dopo la proclamazione del nuovo governo di unità nazionale e l'arrivo via mare dalla Tunisiain una base navale del presidente designato Sarraj e del suo governo Secondo testimoni, gruppi armati avrebbero sparato dei colpi in aria con le antiaeree montate sui pick-up per impedire ad alcuni sostenitori dell'esecutivo di Al Sarraj di radunarsi nel centro di Tripoli, nei pressi della piazza dei Martiri. Sia il Parlamento di Tobruk sia il Congresso nazionale generale di Tripoli (Gnc) si sono infatti opposti al nuovo governo sostenuto dalle Nazioni Unite.
    l Congresso nazionale libico fa appello alle milizie contro Sarraj - Il Gnc ha fatto un "appello a tutti i rivoluzionari a schierarsi contro questo gruppo di intrusi, che infiammerà la situazione a Tripoli e ci imporrà la tutela internazionale". Lo si legge in un comunicato del Congresso nazionale, che bolla come "illegale" l'ingresso del Consiglio presidenziale guidato da Fayez Al Sarraj nella capitale libica.

    Al Sarraj costretto ad asserragliarsi in una base navale - Secondo il Libya Herald, che cita il consigliere per i media di Al Sarraj, Fathi Ben Issa, il Consiglio presidenziale potrebbe avere come sede la base della marina adiacente al porto di Tripoli dove è avvenuto lo sbarco, dato che il neo premier si è dovuto asserragliare viste le condizioni di sicurezza praticamente inesistenti. Alcuni miliziani hanno infatti circondato la base navale di Abusita.

    L'Onu: "Subito il passaggio di poteri" - 
    Attualmente ci sono tre governi in Libia. Solo quello di Al Sarraj, tuttavia, è riconosciuto dalla comunità internazionale. L'Onu saluta con favore l'arrivo a Tripoli del Consiglio presidenziale: "E' urgente un pacifico e ordinato passaggio dei poteri al governo di unità nazionale libico", afferma l'inviato dell'Onu, Martin Kobler.

    Spazio aereo chiuso - Domenica e lunedì lo spazio aereo di Tripoli è rimasto chiuso a lungo. All'alba alcune esplosioni sono state avvertite nei pressi dell'aeroporto di Mitiga. Si sarebbe trattato di colpi di artiglieria antiaerea.

    Stati Uniti sostengono Al Sarraj - Gli Usa accolgono con favore l'arrivo a Tripoli del Consiglio presidenziale guidato da Al Sarraj e invitano i libici a sostenere il nuovo governo di unità. "Non è il momento per gli ostruzionisti di frenare il progresso, è un'opportunità storica per una Libia pacifica e più prospera", ha affermato il segretario di Stato John Kerry.

    Oscurata la tv dei miliziani
     - Al-Nabaa, una tv schierata contro il premier designato dall'Onu Fayez Al Sarraj e accusata di appoggio al terrorismo, è stata oscurata da "figli di Tripoli e suoi rivoluzionari". E quanto emerge da un fermo immagine apparso sugli schermi e diffuso su social network. Il messaggio in sovrimpressione afferma che i "rivoluzionari chiudono Al-Nabaa, rete d'istigazione e provocazione". La tv era nata nel 2013 e una richiesta di oscuramento, con l'accusa di istigazione al terrorismo, era stata avanzata dal ministero dell'Interno del governo di Tobruk, quello riconosciuto internazionalmente prima dell'avvento di Sarraj.




    Tobruk, quello riconosciuto internazionalmente prima dell'avvento di Sarraj.

    QUOTIDIANI, la miglior prima pagina di oggi, giovedì 31 marzo: CORRIERE DELLA SERA


    mercoledì 30 marzo 2016

    ALEXANDER BOETTCHER, l'uomo dell'acido, condannato a 23 anni


    MILANO, 30 marzo - Alexander Boettcher è stato condannato a 23 anni nel processo milanese con al centro l'accusa di associazione per delinquere per una serie di aggressioni con l'acido. Lo ha deciso il collegio dell'undicesima sezione penale. Il broker era già stato condannato lo scorso giugno a 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini. All'ex amante Martina Levato sono già stati inflitti 14 e 16 anni nei due processi sui blitz con l'acido. 
    Savi, spero non esca mai più  - "Spero che non esca più di cella". E' una delle prime battute di Stefano Savi, una delle vittime sfigurate con l'acido nelle aggressioni messe a segno da Alexander Boettcher e Martina Levato, subito dopo la lettura della sentenza di condanna a 23 anni per il broker. Savi ha aggiunto di essere "risollevato" per la condanna e ha detto: "L'importante è che abbiano stabilito chi è il colpevole. Se l'è cercata lui".
    I giudici, Alex versi 1,2mln danni a Savi - Il collegio di giudici, presieduto da Elena Bernante, oltre a condannare Alexander Boettcher a 23 anni di carcere per la serie di aggressioni con l'acido, ha disposto che il broker versi come provvisionale di risarcimento 1,2 milioni di euro a Stefano Savi, il giovane che venne sfigurato il 2 novembre del 2014. Il padre di Stefano, Alberto Savi, ha espresso soddisfazione per la condanna e ha voluto ringraziare "il pm e la Procura per il grandissimo lavoro fatto, perché mio figlio oggi ha avuto giustizia". Alberto Savi ha spiegato anche che "Stefano è contento per questa condanna, perché oggi si è chiuso un cerchio dopo il primo step", ossia dopo le condanne dello scorso gennaio per Martina Levato e per il presunto basista Andrea Magnani nel processo 'bis' sui blitz con l'acido.

    BORSA, chiusura positiva: +1,12%


    MILANO, 30 marzo  - Chiusura positiva per la Borsa di Milano con il Ftse Mib che è salito dell'1,12% a 18.375 punti.
       

    CASO REGENI, l'Egitto crea un pool di procure


    IL CAIRO, 30 marzo - L'Egitto ha annunciato di aver creato un "squadra d'inchiesta" per coordinare le Procure coinvolte nelle indagini sull'uccisione di Giulio Regeni. "Vista la diversità dello spazio geografico dove sono state rinvenute le prove" durante le indagini sulla morte del giovane ricercatore, il procuratore generale ha ordinato la formazione di un pool "per proseguire le inchieste sull'omicidio al fine di giungere alla verità", si annuncia in un comunicato.

    CIPRO, l'Egitto chiede l'estradizione del dirottatore


    LARNACA, 30 marzo - L'Egitto ha detto di aver chiesto alle autorità cipriote di consegnare l'egiziano accusato di dirottamento di un aereo passeggeri e deviandolo a Cipro , anche se Cipro nega di aver ricevuto una richiesta in tal senso.
    Un comunicato l'ufficio del procuratore generale egiziano, Nabil Sadek, ha detto di aver chiesto a Cipro di "prendere le misure necessarie per estradare [Seif Eldin] Mustafa al fine di avviare un'indagine".
    Ma Nikos Christodoulides, un portavoce del governo cipriota, ha detto al Guardian: "Non è vero, non abbiamo una tale richiesta. E ad essere onesti con voi, non sarebbe normale avere una tale richiesta quando una indagine di polizia è in corso. "
    Mustafa, 59 anni, si era arreso ieri , dopo il dirottamento di un voloAlessandria-Cairo con 72 passeggeri e l'equipaggio a bordo. Tutti gli ostaggi sono stati rilasciati illesi.
    Mercoledì mattina, un tribunale distrettuale nella località balneare di Larnaca, sede del principale aeroporto internazionale di Cipro, ha confermato la detenzione di Mustafa con l'accusa di aver dirottato l'aereo con una cintura esplosiva falso. Il tribunale ha ordinato che Mustafa resti in prigione per otto giorni, mentre la polizia conduce un'inchiesta approfondita sul dirottamento del volo EgyptAir MS181.
    Il padre di quattro figli affronta accuse che possono variare da dirottamento, possesso illegale di esplosivi, sequestro di persona e minaccia di commettere violenza."Secondo la legge, la polizia potrà poi raccomandare se il caso debba andare a processo", ha detto un portavoce della polizia. "Il procuratore generale poi prenderà questa decisione."

    L'AJA, scontro India-Italia sul destino del marò GIRONE


    L'AJA, 30 marzo - Per l'ambasciatore Francesco Azzarello, agente del governo italiano nell'udienza al Tribunale arbitrale che si è aperta all'Aja, il marò Salvatore Girone "deve essere autorizzato a tornare a casa fino alla decisione finale" dell'arbitrato. Il procedimento arbitrale sul caso infatti "potrebbe durare almeno tre o quattro anni" e Girone rischia di rimanere "detenuto a Delhi, senza alcun capo d'accusa per un totale di sette-otto anni".
    "Detenzione di Girone lede anche i diritti dell'Italia" - Girone, ha aggiunto l'ambasciatore, "è costretto a vivere a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, con due figli ancora piccoli, privato della sua libertà e dei suoi diritti". "Il danno ai suoi diritti - ha sottolineato - riguarda l'Italia, che subisce un pregiudizio grave e irreversibile dal protrarsi della sua detenzione, e dell'esercizio della giurisdizione su un organo dello Stato italiano".

    "I militari godono dell'immunità di Stato" - Azzarello ha quindi ricordato davanti ai giudici del Tribunale arbitrale ricordando che i marò coinvolti nell'incidente dell'Enrica Lexie mentre erano in servizio antipirateria per conto dello Stato "godono dell'immunità". L'India tuttavia, ha detto, "non ha rispettato nemmeno il principio basilare del giusto processo" e cioè quello di "formulare un capo d'accusa".

    "Un essere umano non può venir usato come garanzia"
     - "L'unica ragione per cui il sergente Girone non è autorizzato a lasciare l'India - ha sottolineato - è perché rappresenta una garanzia che l'Italia lo farà tornare a Delhi per un eventuale futuro processo. Ma un essere umano non può essere usato come garanzia per la condotta di uno Stato".

    "L'Italia rispetterà qualsiasi decisione dei giudici" 
    - "L'Italia ha già preso, e intende ribadirlo nel modo più solenne, l'impegno di rispettare qualsiasi decisione di questo Tribunale", ha aggiunto Azzarello, compresa quella di "riportare Girone in India" nel caso in cui l'arbitrato dovesse riconoscere alla fine del procedimento la giurisdizione indiana.

    Sentenza dell'Aja attesa tra 4 settimane - Il Tribunale arbitrale dell'Aja deve stabilire chi abbia la giurisdizione sul caso. L'Italia ha avanzato la richiesta di far rientrare in patria Girone, tuttora trattenuto in India, per tutta la durata del procedimento arbitrale sulla giurisdizione della vicenda che vede lo stesso Girone e l'altro marò Massimiliano Latorre accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo del Kerala, il 15 febbraio 2012. La sentenza è attesa tra circa 4 settimane.

    L'India: "Rientro in patria di Girone inammissibile" - La richiesta italiana di far rientrare Girone in patria è "inammissibile". E' quanto si legge nelle Osservazioni scritte dell'India, depositate al Tribunale arbitrale il 26 febbraio e rese pubbliche in occasione della prima udienza. "C'è il rischio che Girone non ritorni in India nel caso venisse riconosciuta a Delhi la giurisdizione sul caso", prosegue il documento. "Sarebbero necessarie assicurazioni in tal senso" dall'Italia, che finora sono state "insufficienti".

    "Il fuciliere non è in prigione, situazione ragionevole" - "Girone non è in prigione. Vive nella residenza dell'ambasciatore italiano a New Delhi", dove vive "bene" e "la sua famiglia può rendergli visita": sono quindi "condizioni ragionevoli" per una persona accusata di un reato grave. "Ciò che è veramente irreversibile - prosegue il testo indiano - è la morte dei due pescatori" indiani.

    IL GIAPPONE ha ucciso 333 balenottere (200 incinte)

    TOKIO, 340 marzo - Nella stagione estiva appena conclusa di caccia 'scientifica' alle balene nei mari antartici, le baleniere giapponesi hanno riportato in patria la 'quota' di 333 balenottere minori uccise, di cui circa 200 incinte. Un'ammissione che induce Australia e Nuova Zelanda a minacciare una rinnovata azione legale internazionale contro la mattanza. L'istituto giapponese per la ricerca sui cetacei ha confermato il numero di balene incinte, alcune delle quali aspettavano gemelli, aggiungendo che la prevalenza di balene incinte indica lo stato di salute della popolazione.

    L'Australia continuerà a premere sul Giappone perché ottemperi ai suoi obblighi internazionali ed ai principi stabiliti dalla Corte internazionale di giustizia, ha detto la ministra degli esteri Julie Bishop. Ha aggiunto che il governo "sta considerando tutte le strade per ottenere l'adesione alle sue decisioni". La Corte, cui l'Australia e la Nuova Zelanda si erano rivolte, ha stabilito nel 2014 che la caccia non ha fini scientifici ed è quindi illegale e ne ha ordinato la sospensione. Il Giappone tuttavia si è limitato a 'saltare' la stagione di caccia dell'estate 2014/15 e ad annunciare un nuovo programma per giustificare l'uccisione di oltre 4000 balene nei prossimi 12 anni. Poco dopo si è ritirato dalla giurisdizione della corte stessa. La ripresa della caccia nei mari antartici è stata condannata duramente da scienziati della Commissione Baleniera Internazionale (IWC). In una lettera pubblicata di recente sulla rivista Nature, 30 dei 200 membri del comitato scientifico della Commissione hanno chiesto un urgente riesame delle procedure scientifiche per gestire le popolazioni di balene, descrivendo il sistema esistente "una "perdita di tempo". Ed esprimendo "frustrazione" per l'inosservanza da parte di Tokyo delle raccomandazioni della commissione

    SYDNEY, surfista attaccato da squalo che gli strappa via una coscia



    SYDNEY, 30 marzi -Un surfista ha avuto une pezzo di coscia strappato via da uno squalo al largo della costa del New South Wales.
    L'uomo è in gravi condizioni in ospedale, ma si ritiene che le azioni rapide dei bagnanti che hanno messo un laccio emostatico intorno alla sua gamba gli abbiano salvato la vita.
    Paramedico Terry Morrow ha detto: "Aveva perso gran parte della sua coscia sinistra, e il muscolo quad è stato strappato via fino all'osso. Avrebbe potuto morire dissanguato prima del nostro arrivo sulla scena. E 'stato molto fortunato che la gente presente sul posto abbia agito come ha fatto.Gli hanno salvato la sua vita, a dire la verità."
    L'attacco è avvenuto a circa 100 metri al largo di Bombo Beach, a sud di Sydney, subito dopo le 19:00 di oggi (ore 8 in Italia)
    Secondo il giornale Illawarra Mercury, l'uomo è stato trasfuso sulla scena prima di volare a Sydney per un intervento chirurgico.
    La portavoce del New South Wales Surf Life Saving Donna Wishart dice mentre i morsi di squalo sono "estremamente rari", ma l'organizzazione invita i bagnanti di fare attenzione in certi momenti della giornata. "L'alba e al tramonto possono essere periodi di rischio, anche se negli ultimi mesi ci sono stati attacchi di fuori di questi orari", ha detto.


    TRIPOLI, il nuovo governo unutario arrivato "via mare" in una base navale



    Il primo ministro Serray accolto al suo arrivo alla base navale di Tripoli
    TRIPOLI, 30 marzo - E' arrivato a Tripoli il consiglio presidenziale guidato dal premier designato Fayez Al Serraj. Tutti sono giunti  "dal mare" da Sfax, attraccando alla base navale di Abusetta, sfidando gli avvertimenti di fazioni rivali di non dovrebbe trasferirsi lì.  Il Consiglio di Presidenza è stato formato in un accordo di pace mediato dalle Nazioni Unite alla fine dello scorso anno, nel tentativo di porre fine al caos politico e ai conflitti che hanno caratterizzato il Paese dopo la rivolta che ha rovesciato Muammar Gheddafi cinque anni fa.
    Il nuovo governo dovrebbe sostituire le due amministrazioni concorrenti - una con sede a Tripoli, l'altra nella città orientale di Tobruk - che si stanno combattendo fra loro da più di un anno.
    E' stata e istituito una sede temporanea in una base navale adiacente al porto di TripoliAi ministri era stato impedito di volare a Tripoli da parte del governo rivale. Ali Abu Zakouk, il ministro degli esteri del governo rivale, aveva dichiarato la presenza di Serraj "inaccettabile".
    Non si sa dove sono ora le principali figure del regime di Tripoli,  il  primo ministro Khalifa Ghwell, il presidente del Congresso Nuri Abu Sahmain e il Gran Mufti Sadik Al-Ghariani. Ghwell aveva minacciato di arrestare i membri del Consiglio di Presidenza se avessero osato arrivare.

    FLAVIO CATTANEO nuovo a.d. di TELECOM


    ROMA, 30 marzo - E' Flavio Cattaneo, secondo quanto si apprende, il nuovo a.d designato per Telecom. E' in corso il cda per l'approvazione della nomina. 
    Amministratore delegato di Terna per tre mandati consecutivi, prima ancora che di Ntv, Cattaneo e' stato tra il 2003 e il 2005 il piu' giovane direttore generale della Rai e verra' probabilmente ricordato a Viale Mazzini per aver rimesso a posto i conti dell'azienda in vista della privatizzazione (prevista dalla legge Gasparri ma poi di fatto accantonata), archiviando un bilancio 2004 da record. Ben visto dall'allora Polo delle Liberta', e' stato protagonista di uno scontro epocale con con la presidente Lucia Annunziata, conclusosi con le dimissioni della giornalista. Al vertice della tv pubblica Cattaneo era arrivato dalla Fiera di Milano, battezzata in Borsa proprio nel corso del suo mandato come presidente e amministratore delegato. Nel suo curriculum, ben prima di Terna, anche la direzione di altre numerose società nel settore elettrico, tra cui la Aem di Milano (dal 1999 al 2001), la Serenissima Gas e la Malpensa energia.

    TERREMOTI, forte scossa (3.1) al largo di Acireale


    CATANIA, 30 marzo - Un terremoto di magnitudo 3.1 è avvenuto nella zona della Costa Catanese (Catania) al largo di Acireale  alle 13,16 con coordinate geografiche (lat, lon) 37.5715.36 ad una profondità di 9 km. Nessun danno segnalato.

    TURISMO, deludente il bilancio pasquale a Roma, -11%


    ROMA, 29 marzo - A Roma si "è in presenza, secondo i dati rilevati da Confesercenti e nonostante il Giubileo, di un forte calo delle presenze turistiche a Roma pari a circa l' 11% in meno rispetto alla Pasqua 2015". Lo comunica la Confesercenti di Roma. Nel settore del turismo, nello specifico, il bilancio pasquale è presto fatto: il tutto esaurito nelle strutture ricettive non c'è stato, come del resto previsto e i ristoranti del centro cittadino per Pasqua e pasquetta hanno lavorato a ritmi del 50%. "Gli albergatori hanno rimodulato a ribasso i prezzi delle camere, ma poca cosa è stata prodotta. Ci sono state prenotazioni last minute, il sabato di pasqua per rimanere fino a lunedì, ma gli stranieri a Roma si attestano comunque con un -5% dovuto anche alla minaccia terroristica delle scorse settimane. Per i ristoranti bene quelli nelle località di mare e di montagna e nelle zone di campagna per la Pasquetta.
    "Bene soltanto i musei civici e le gite fuori porta di Pasquetta", conclude Confesercenti.

    ROMA, l'ex sindaco MARINO si assolve da tutto e attacca RENZI


    ROMA, 30 marzo - Ignazio Marino ripercorre i suoi ultimi giorni da sindaco di Roma e attacca Matteo Renzi: "Un capo del governo non eletto da nessuno, unico in Europa, indica un commissario governativo al posto di un sindaco eletto da centinaia di migliaia di cittadini. Credo sia una lesione di democrazia - dichiara l'ex primo cittadino - La vicenda è stata vista con molta preoccupazione anche dalle Cancellerie di tutti i Paesi stranieri".
    Non scioglie la riserva su una sua possibile candidatura alle comunali di Roma ma sostiene che in corsa al momento non ci siano candidati«all'altezza». Marino parla ai microfoni di Radio Capital e rivendica quanto fatto quando sedeva al Campidoglio. A Roma, secondo l'ex sindaco, il cambiamento ha subito una battuta d'arresto.

    «Credo che in questo momento i partiti non abbiano più la dignità per esprimere una candidatura in una città come Roma. Spero in un movimento e una mobilitazione civica che offra l'opportunità a un candidato di governare la città. Io non ho detto che mi ricandido. La mia candidatura sarà tema di dibattito nelle prossime ore», ha detto Marino. «Non è detto che poi sarò io In Italia abbiamo superato i 60 milioni di abitanti e sono sicuro che tra loro c'è una donna o un uomo che sono all'altezza della guida di Roma».

    «Il Partito democratico nel 2008, chiudendosi in una stanza e scegliendolo, ha voluto candidare Francesco Rutelli. Allora avevano scelto il candidato sindaco del 1993 che ricorda il secolo passato, adesso hanno scelto il capo della segreteria del candidato sindaco del 1993. Non mi sembra un grande passo avanti», ha detto poi Marino. «In questo momento è molto difficile fare una scelta di questo genere. Nessuno parla delle rotaie della metropolitana o di come migliorare trasporti e illuminazione. Vedo solo liti su personalismi e lotte di potere. Quando ci saranno dei programmi certamente si potranno esprimere delle opinioni. Ma al momento non vedo nessun candidato all'altezza di guidare una Capitale di un Paese del G7. Sono espressioni del secolo passato». 

    Nel suo libro in uscita l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, dedica un capitolo al caso «papa Francesco» scoppiato durante la fine della consiliatura. «Le sue parole - ha detto a Radio Capital - sono state strumentalizzate dalla politica». «Abbiamo avuto un lungo e molto affettuoso incontro. Il Papa mi ha autorizzato a raccontare diversi degli incontri avuti. Li ho raccolti in un capitolo del mio libro, il Papa lo ha letto e mi ha autorizzato a pubblicarlo».

    «Racconto in modo molto semplice quello che è accaduto e sono felice del rapporto umano e personale nei confronti di un uomo che sta rivoluzionando la Chiesa. Certamente l'interpretazione delle sue parole, fatta strumentalmente dalla politica, mi aveva molto addolorato». E a chi gli chiede se il Vaticano avesse voluto fargliela pagare per la questione delle unioni civili risponde: «Assolutamente no, questo non è un pontefice che si occupa di problemi o questioni politiche interne di un Paese, il Santo Padre è un uomo con una visione universale».